Ultima modifica: 29 Gennaio 2018

La memoria e il volto”. Laboratori artistici, teatro, musica e danza per l’evento culturale in ricordo della Shoah al Liceo E. Majorana di San Giovanni La Punta.

Il 26 Gennaio scorso, gli studenti del Liceo Majorana di San Giovanni La Punta hanno dato vita ad un evento culturale in ricordo della Shoah regalando meravigliose emozioni ai fortunati spettatori, compagni di scuola, docenti, rappresentanze delle famiglie degli alunni e i dell’Amministrazione comunale di San Giovanni La Punta, l’Assessore alla Cultura Scalia, in primis, che ha portato i saluti del Sindaco Bellia impossibilitato a partecipare.
“La memoria e il volto”, performance/”spettacolazione” corale, apprezzata da tutta la comunità scolastica, grande parte della quale è stata coinvolta (avendo direttamente contribuito alla sua riuscita), ha avuto luogo all’Auditorium del Liceo Majorana, presso il Centro scolastico Polivalente.


La laboratorialialità che l’evento ha sotteso ha consentito la rielaborazione culturale – creativa di una comunità scolastica aperta e plurale: vi sono stati momenti altissimi e toccanti, di grande efficacia, suggestione, fortemente evocativi delle atrocità e, allo stesso tempo, di grande valenza estetica e pedagogica.
Bellissime pure le foto scattate dai ragazzi nel laboratorio fotografico per l’allestimento della mostra sul tema della Shoah.
L’ evento di grande spessore umano e culturale meriterebbe ulteriore visibilità (che si spera di poterle dare con possibili repliche nei luoghi di incontro e cultura del territorio).
Un plauso particolare va rivolto ai docenti dei Dipartimenti di “Discipline ermeneutiche” e di Sostegno che hanno permesso all’uditorio di assistere a momenti intensi e altissime performance di teatro inclusivo, anima e cuore della manifestazione, con il coinvolgimento di studenti, abili interpreti dei personaggi più inquietanti e foschi, come di quelli più fragili e indifesi.
Nell’ambito del progetto è stata realizzata anche una ricerca musicale relativa alla tradizione musicale ebraica. Brani appartenenti alla tradizione liturgica ebraica e danze klezmer sono stati eseguiti dal vivo. Alcune studentesse della Majorana Band hanno costruito sulla musica pregevoli coreografie contemporanee.
Toccanti e incisivi momenti sono stati anche quelli in cui alcuni docenti hanno portato la loro testimonianza personale di i ricordi familiari e rievocato le coordinate e i contesti spazio temporali dell’Olocausto, dei Totalitarismi, dei genocidi di masse e della Seconda Guerra Mondiale.
Davvero, può dirsi, mutuando Emmanuel Lèvinas che il volto dell’altro è strumento per rivelare, per restituire memoria.
L’etica ha senso solo se è responsabilità per l’altro che si presenta con un volto che parla chiedendo anche alle giovani generazioni di ricordare alle future, di essere vigili, attente e responsabili che l’orrore di ieri non si rinnovi mai più.